Troppi passaggi in questi ultimi mesi, non gestiti coerentemente con quanto precedentemente dichiarato dal Ministro Riccardi, stanno mettendo in ginocchio l’istituto del Servizio Civile Nazionale.
La Consulta Nazionale è stata in questi 13 anni un esempio di governance imitato da molti paesi, in primis la Francia: aver permesso la sua soppressione e delegittimazione colpisce i rapporti istituzionali del suo Dicastero con le Regioni, la P.A, l’ANCI, il terzo settore, i giovani del SCN.
Noi chiediamo che la vicenda Consulta venga prontamente risolta nel senso affermato dal Prefetto Morcone, Capo Gabinetto del Ministro Riccardi, superando le inerzie che ancora ad oggi permangono sull’adozione di provvedimenti concreti. In tal senso non aiuta la sintesi della riunione del 24 ottobre pubblicata nel sito del Dipartimento che appare contraddittoria.
Le recenti tabelle del documento di programmazione finanziaria 2013-2015 prevedono per il 2013 solo 71 mln di euro con un ulteriore taglio rispetto a quanto previsto un anno fa dall’ultimo atto del governo Berlusconi: dati che dimostrano l’incapacità del Ministro a convincere il Governo del valore sociale e economico del SCN anche in questa crisi.
I costi politici di questi danni saranno in capo al Ministro delegato.
Se volesse, il Ministro Riccardi potrebbe recuperare sostenendo presso il Ministro del Tesoro le iniziative parlamentari in corso, come l’emendamento che attribuisce altri 20 mln al servizio civile, presentato in Commissione Affari Sociali dal PD - e da noi ritenuto molto positivo - per riportare a 120 milioni la dotazione annua del fondo nazionale.
Ci aspettiamo però che sia l’intero governo Monti a fare tutto il possibile per mantenere le promesse fatte ed investire sui giovani.
Chiediamo a chi governa di non continuare ad applicare la logica dei tagli lineari che hanno ridotto il servizio civile ad esperienza di nicchia, ma di fare scelte coraggiose e di senso investendo sul futuro dei giovani e del nostro Paese.
Roma, 30 ottobre 2012