Roma, 13 gennaio 2012 - Il Servizio Civile si trova davanti ad un bivio, occorrono scelte chiare ed urgenti. Nel 2012 ci sono risorse sufficienti ad avviare solo i 20.000 giovani previsti dal bando di settembre scorso, e poi?
La legge di stabilità 2012-2014 ha ridotto di 44 milioni il già esiguo Fondo Nazionale per il Servizio Civile portando le risorse da 113 milioni di euro previsti per il 2012 a 68 milioni, un taglio di circa il 40% a fronte di continue e pesanti contrazioni avvenute in questi anni e che negli ultimi quattro hanno raggiunto il non invidiabile risultato del 400%.
Questa situazione ha comportato che i giovani che hanno partecipato al Servizio Civile in questi anni siano passati da 50.000 circa del 2006 a 20.000 del 2012 e vista la scarsità delle risorse finanziarie, quest’anno l’avvio sarà dilazionato su un arco temporale di 10 mesi (gennaio-ottobre).
Non possiamo più sottovalutare le forti penalizzazioni a cui l’Istituto del Servizio Civile in questi anni è stato sottoposto, né possiamo sottovalutare le penalizzazioni che si ripercuotono sulle giovani generazioni rischiando di far perdere loro un’importante esperienza di alto valore sociale, nonché di creare disaffezione verso un percorso unico che in Europa viene tutt’ora studiato.
Esperienza, quella del SCN, che permette di offrire ai giovani fondamentali spazi di forte valore personale, sociale e professionale. Di far acquisire una maggiore consapevolezza e una maggiore maturità nel partecipare attivamente alla vita della comunità, permettendo di continuare “a progettare”, nonché di impegnarsi attivamente per il “bene” del sistema Paese, valorizzando così il “bene comune”, inteso come territorio, ambiente, integrazione sociale, legalità, fiducia nei rapporti sociali e verso le istituzioni, specialmente nel particolare contesto che stiamo vivendo.
Legacoop si augura che il Governo riesca a reperire le risorse necessarie affinchè anche nel 2013 e nel 2014 possa essere garantita una partenza annuale di 20 mila giovani, contribuendo a rendere la società più forte e più coesa, poiché l’indifferenza ed il disimpegno minano anche i principi democratici di uno Stato.